Negli anni più recenti, date le sfavorevoli condizioni cicliche, la politica di bilancio in Italia è stata caratterizzata dall’esigenza di sostenere la crescita economica, tenendo comunque presenti i vincoli sui conti pubblici necessari per ricondurre il debito su un sentiero di stabilizzazione in rapporto al PIL. Le politiche di bilancio adottate hanno quindi cercato di contemperare il controllo dei disavanzi con interventi di stimolo alla ripresa macroeconomica, anche utilizzando la flessibilità di bilancio prevista all’interno delle regole europee e nazionali.
Nella fase attuale e nelle prospettive della prossima legislatura, considerato anche che la ripresa dell’economia italiana appare più solida, l’attenzione ritorna a focalizzarsi soprattutto sull’elevato livello del debito in rapporto al PIL e sulla necessità di una sua riduzione.
Una riduzione credibile del rapporto debito/PIL presuppone un ulteriore consolidamento dei conti pubblici e la
determinazione ad affrontare alcune criticità che ancora caratterizzano il quadro di finanza pubblica.
Riprendendo alcune delle analisi già condotte dall’UPB, questo Focus evidenzia gli andamenti recenti e futuri delle grandezze di finanza pubblica e ricorda, in un quadro di insieme, i rischi e le criticità ancora presenti nello scenario attuale. Tali rischi e criticità condizioneranno la formulazione degli obiettivi programmatici e, in generale, le scelte di politica di bilancio nella prossima legislatura.
Le nuove regole di bilancio, conseguenti all'introduzione, nel 2012, del principio del pareggio di bilancio in Costituzione, hanno reso necessario modificare alcune delle principali regole e procedure di contabilità. Una delle più importanti modifiche è costituita dall'introduzione di una unica legge di bilancio, che unifica in un unico provvedimento sia la legge di stabilità che quella di bilancio. La disciplina di tale nuova legge costituisce l'oggetto della legge 4 agosto 2016, n.163, che a tal fine ridisegna la struttura della legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, al fine di tener conto delle seguenti esigenze:
a) di predisporre un quadro normativo unitario per tutte le amministrazioni pubbliche garantendo il coordinamento fra i vari livelli di governo in materia di finanza pubblica;
b) di consentire una migliore interlocuzione tra Parlamento e Governo in particolare nella fase relativa alla formazione del bilancio dello Stato, mettendo in condizione l'Organo legislativo di poter meglio apprezzare le scelte allocative proposte dall'Esecutivo;
c) di adeguare la normativa ai nuovi assetti determinati dagli impegni derivanti all'Italia sia dai rapporti internazionali, in particolare con l'Unione Europea, in materia di rispetto dei criteri che governano il Patto di stabilità, sia dai rapporti interni, con le autonomie locali, per effetto del federalismo fiscale;
d)di provvedere al contenimento della spesa pubblica ed alla riduzione del debito....LEGGI
La riforma nasce dalla necessità di adeguare le disposizioni che presiedono al governo della finanza pubblica e del bilancio alle esigenze poste dall'adesione dell'Italia all'Unione monetaria, dall'evoluzione del sistema economico e dal nuovo assetto istituzionale tra Stato ed Enti decentrati.....leggi