Con il nuovo articolo 9- bis, è abrogata per i comuni la possibilità di considerare direttamente adibita ad abitazione principale l’unità immobiliare posseduta da cittadini italiani non residenti. A partire dal 2015, invece, sono equiparate per legge all’abitazione principale, la sola unità immobiliare posseduta dai medesimi soggetti, iscritti all’Aire ed a condizione che risultino pensionati nei rispettivi Paesi di residenza e che l’immobile non sia concesso in locazione o comodato d’uso. Per tali immobili, inoltre, la Tari e la Tasi è ridotta di circa il 67%. A garanzia del nuovo regime di favore sono previste misure compensative a favore dei Comuni. Sulla base di questo nuovo sistema normativo è modificato l’articolo 13, comma 2, del Dl n. 201 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214 del 2011, nei seguenti termini:
al settimo periodo, le parole da: «, l’unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti» fino a: «non risulti locata» sono soppresse;
dopo l’ottavo periodo è inserito il seguente:
Con decorrenza dall’1/01/2015, per effetto dell’art. 9 bis del D.L. 47/2014, convertito con modificazioni nella legge 23 maggio 2014, n.80, è considerata direttamente adibita ad abitazione principale una ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti nel territorio dello Stato e iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi di residenza, a titolo di proprietà o di usufrutto in Italia, a condizione che non risulti locata o data in comodato d'uso.
Sull’unità immobiliare dei predetti soggetti, le imposte comunali Tari e Tasi sono applicate, per ciascun anno, in misura ridotta di due terzi. Agli oneri derivanti dalle nuove disposizioni, pari a 6 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2015, di cui 2 milioni di euro annui a copertura delle minori entrate dei Comuni, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2014-2016, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2014 allo scopo utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero