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 L’autonomia impositiva  e la potestà regolamentare degli Enti locali

1. Profili generali

Il sistema impositivo rappresenta la principale leva dell'autonomia finanziaria degli Enti locali e conseguentemente la principale leva di finanziamento delle funzioni pubbliche, nel sistema delle autonomie delineato dalla L. Cost. 18 ottobre 2001 n. 3. Quest’ultima, ha consolidato nel nostro ordinamento i principi introdotti dalla legge Bassanini (L. 15 marzo 1997, n. 59) di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza, dando vita ad un sistema equiordinato in cui la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato, ed in cui in coerenza con il principio di sussidiarietà (verticale), le funzioni amministrative devono essere esercitate a livello locale, salvo per quelle attribuzioni che richiedano una gestione unitaria.

In questo nuovo scenario, che vede ribaltato il tradizionale principio del "trasferimento di funzioni" dallo Stato, alle Regioni ed ai Comuni, basato su una finanza di tipo derivato, si assiste al recupero da parte dei vari livelli di governo della loro autonomia finanziaria sia sotto il profilo della capacità decisionale di erogazione di spesa ed acquisizione di entrate, sia sotto il profilo dell'autonoma applicazione di tributi ed entrate propri.

Quest'ultimo aspetto comporta per gli Enti locali una maggiore responsabilizzazione in merito alla valutazione dei propri programmi di spesa che dipenderanno sempre più dallo sforzo fiscale che si riterrà di applicare e dalla percezione da parte dei contribuenti dei risultati derivanti dall'impiego delle risorse reperite.

Un’ulteriore spinta verso l’attuazione dei principi costituzionali sopra citati è in corso si definizione ad opera della L. 5 maggio 2009, n. 42  con la quale il Parlamento ha delegato il Governo in materia di federalismo fiscale.