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Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici.

DL 06 DICEMBRE 2011, N. 201 convertito dalla L. n. 214 del 22 dicembre 2011

Art. 29 comma 3: Disposizioni in materia di editoria

Il comma 3 dispone la cessazione del sistema di erogazione dei contributi diretti all’editoria di cui alla L. n. 250 del 1990 dal 31 dicembre 2014, con riferimento alla “gestione 2013”, allo scopo di contribuire all'obiettivo del pareggio di bilancio entro la fine del 2013.

Dispone, inoltre, che il Governo provvede alla revisione del regolamento di semplificazione e riordino dell'erogazione dei contributi all'editoria (DPR n. 223 del 2010), con effetti a decorrere dal 1° gennaio 2012.

Le finalità sono il“risanamento della contribuzione pubblica” – che la relazione tecnica specifica come “riduzione della contribuzione pubblica”, in vista della cessazione del sistema di contribuzione diretta –,una più rigorosa selezione nell'accesso alle risorse, nonché il conseguimento di risparmi di spesa.

I risparmi sono destinati – compatibilmente con le esigenze di pareggio di bilancio – alla ristrutturazione delle aziende già destinatarie della contribuzione diretta, all'innovazione tecnologica del settore, a fronteggiare l'aumento del costo delle materie prime, all'informatizzazione della rete distributiva.

 La prima disciplina organica degli interventi a sostegno dell’editoria è stata dettata con la L. n. 416 del 1981, successivamente modificata ed integrata da numerosi interventi, che hanno dato luogo a un sistema normativo frammentario. I principali tra questi sono la L. n. 67 del 1987, la L. n. 250 del 1990, e la L. n. 62 del 2001, anch’esse più volte modificate ed integrate.

L’intervento dello Stato si esplica in misure di sostegno economico, di tipo diretto o indiretto, agli editori. In particolare, gli aiuti economici diretti consistono nell’erogazione di un contributo calcolato in percentuale dei costi risultanti dal bilancio delle imprese editrici che presentino i requisiti previsti dalla legge, mentre gli aiuti economici indiretti sono costituti da riduzioni tariffarie, agevolazioni fiscali e credito agevolato.

Tra i beneficiari di contributi diretti erogati ai sensi della legge n. 250 del 1990 si ricordano:

§      quotidiani e periodici editi da cooperative di giornalisti (art. 3, co. 2 e 2-quater);

§      quotidiani editi da imprese editrici la cui maggioranza del capitale sia detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali non aventi scopo di lucro (art. 3, co. 2-bis);

§      quotidiani o emittenti radiotelevisive editi o che trasmettano programmi in lingua francese, ladina, slovena e tedesca nelle regioni autonome Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige (art. 3, co. 2-ter, primo e secondo periodo);

§      quotidiani italiani editi e diffusi all’estero (art. 3, co. 2-ter, terzo e quarto periodo);

§      periodici editi da cooperative, fondazioni o enti morali, ovvero da società con maggioranza del capitale detenuta da cooperative, fondazioni o enti morali non aventi scopo di lucro (art. 3, co. 3);

§      quotidiani e periodici organi di forze politiche(art. 3, co. 10).

§      imprese radiofoniche organi di partiti politici che trasmettano quotidianamente programmi informativi su avvenimenti politici, religiosi, economici, sociali, sindacali o culturali (art. 4, co. 1).

A causa della frammentarietà della materia, negli anni più recenti sono stati compiuti tentativi di razionalizzazione finalizzati a rendere più coerente la normativa di settore. Nel corso dell’attuale legislatura, è stato emanato – ai sensi dell’art. 44 del D.L. n. 112 del 2008 (L. n. 133 del 2008), come modificato dall’art. 41-bis, co. 3, del D.L. n. 207 del 2008 (L. n. 14 del 2009) – il Regolamento recante semplificazione e riordino dell'erogazione dei contributi all'editoria (DPR n. 223 del 2010).

Il regolamento – la cui vigenza decorre a partire dal bilancio di esercizio 2011 delle imprese beneficiarie – prevede la semplificazione della documentazione per accedere ai contributi e del procedimento di erogazione, stabilendo anche che le somme stanziate nel bilancio dello Stato per l’editoria costituiscono limite massimo di spesa e che sono destinate prioritariamente ai contributi diretti.

Le principali novità recate dal DPR 223/2010 riguardano l’invio telematico delle domande e le nuove modalità di calcolo per i contributi diretti, riferite, in particolare, all’effettiva distribuzione e messa in vendita della testata (invece che al previo criterio della tiratura). Tra i requisiti viene, inoltre, inserito quello relativo all’adeguata valorizzazione dell’occupazione professionale. Si stabiliscono altresì, tetti all’ammontare dei contributi. In caso di insufficienza delle risorse, i contributi sono erogati mediante riparto proporzionale tra gli aventi diritto, ai sensi dell’art. 2, co. 62, della L.. finanziaria per il 2010 (L. n. 191 del 2009).

 A titolo esemplificativo, si ricorda che l’art. 21, comma 1, lettera a), n. 10), del DPR n. 223 del 2010 ha abrogato il comma 10 dell’art. 3 della L. 250/1990, concernente la concessione di contributi a quotidiani e periodici organi di forze politiche(v. supra), a decorrere dal bilancio d’esercizio 2011 delle imprese beneficiarie.

L’erogazione di contributi diretti in favore di tale categoria di quotidiani e periodici continua ad essere disciplinata, oltre che dagli artt. 3, comma 3, e 4 del medesimo D.P.R. 223/2010, da altre disposizioni normative.