CONTROLLO SUGLI ORGANISMI PARTECIPATI

 

Controlli sulle società partecipate non quotate (art. 147 quater del TUEL)

1. L'ente locale definisce, secondo la propria autonomia organizzativa, un sistema di controlli sulle società non quotate, partecipate dallo stesso ente locale. Tali controlli sono esercitati dalle strutture proprie dell'ente locale, che ne sono responsabili.

2. Per l'attuazione di quanto previsto al comma 1 del presente articolo, l'amministrazione definisce preventivamente, in riferimento all'articolo 170, comma 6, gli obiettivi gestionali a cui deve tendere la società partecipata, secondo parametri qualitativi e quantitativi, e organizza un idoneo sistema informativo finalizzato a rilevare i rapporti finanziari tra l'ente proprietario e la società, la situazione contabile, gestionale e organizzativa della società, i contratti di servizio, la qualità dei servizi, il rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica.

3. Sulla base delle informazioni di cui al comma 2, l'ente locale effettua il monitoraggio periodico sull'andamento delle società non quotate partecipate, analizza gli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati e individua le opportune azioni correttive, anche in riferimento a possibili squilibri economico-finanziari rilevanti per il bilancio dell'ente.

4. I risultati complessivi della gestione dell'ente locale e delle aziende non quotate partecipate sono rilevati mediante bilancio consolidato, secondo la competenza economica ((, predisposto secondo le modalità previste dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni)). ((83))

5. Le disposizioni del presente articolo si applicano, in fase di prima applicazione, agli enti locali con popolazione superiore a 100.000 abitanti, per l'anno 2014 agli enti locali con popolazione superiore a 50.000 abitanti e, a decorrere dall'anno 2015, agli enti locali con popolazione superiore a 15.000 abitanti, ad eccezione del comma 4, che si applica a tutti gli enti locali a decorrere dall'anno 2015, secondo le disposizioni recate dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118. Le disposizioni del presente articolo non si applicano alle società quotate e a quelle da esse controllate ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile. A tal fine, per società quotate partecipate dagli enti di cui al presente articolo si intendono le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati.

 

 

In base all’art. 11, comma 6, lett. j), del d.lgs. n. 118/2011 e s.m.i., come interpretato nella giurisprudenza contabile al rendiconto deve essere sempre allegata una nota informativa recante la conciliazione dei rapporti debitori e creditori con le società e gli organismi partecipati, asseverata dai rispettivi organi di revisione

La nota informativa di cui all’art. 11, c. 6, lett. j), del d.lgs. n. 118/2011, recante la conciliazione dei rapporti debitori e creditori con le società e gli organismi partecipati: deve essere asseverata dai rispettivi organi di revisione, chiamati anche ad accertare le cause di eventuali discordanze e che l’ente abbia assunto senza indugio, e comunque non oltre il termine dell’esercizio finanziario in corso, i necessari provvedimenti di riconciliazione (in tema cfr. deliberazione n. 2/2016/QMIG Sezione autonomie Corte dei conti)

 

 

 


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